Il seguente progetto, di cooperazione internazionale, è stato redatto e condotto nella sua azione formativa dall'Associazione Orchestra do Mundo di Bologna nel 2008. Il progetto da me elaborato nelle parti descrittive delle azioni e condotto da operatori bolognesi e brasiliani, legati all'associazione, di cui fui fondatore, ebbe dei risvolti estremamente interessanti, poiché dimostrammo, in linea con la scuola della pedagogia degli oppressi, che è possibile innescare piccoli cambiamenti laddove il disagio è alto, attraverso interventi non necessariamente di sistema. Il fatto è che quei piccoli cambiamenti possono rappresentare delle grandi svolte di vita per minori che non hanno nessuna possibilità di scegliere il proprio futuro.

 

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Attraverso il dialogo si verifica il superamento da cui emerge un dato nuovo: non più educatore dell'educando; non più educando dell'educatore. In tal modo l'educatore non è solo colui che educa, ma colui che, mentre educa, è educato nel dialogo con l'educando, il quale a sua volta, mentre è educato, anche educa.

 

Paulo Freire da "Pedagogia dell'autonomia"

  

  

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Adotta un Ritmo 

Dialogo tra Città per l’Inclusione Sociale

 

Programma di finanziamento

  

Legge regionale 24 giugno 2002 n.12 “Interventi regionali per la cooperazione nei paesi in via di sviluppo e i paesi in via di transizione, la solidarietà internazionale e la promozione di una cultura di pace” – Anno 2007

 

Partner

  • Comune di Bologna - Capofila
  • Municipalità di Fortaleza (Brasile)
  • Municipalità di Recife (Brasile)
  • Associazione Orchestra do Mundo (Italia) - Leading Partner (TBC)
  • Associazione Pe no Chao (Brasile)
  • Associazione Arte en Todas as Partes (Brasile)
  • Associazione Convida (Brasile)
  • Provincia di Rimini (Italia)
  • COSPE Cooperazione per lo Sviluppo dei Paesi Emergenti ONG (Italia)
  • Mani Tese ONG (Italia)
  • ARCI Solidarietà Reggio Emilia (Italia)
  • ECPAT – End Child Prostitution and Trafficking (Italia) 

 

Località d'intervento

Salvador de Bahia; Fortaleza; Recife.

 

IL PROGETTO

 

Abstract

 

Il progetto nasce dal presupposto che al fine di operare dei cambiamenti veri, su territori come il Brasile, dove emarginazione, violenza e disparità sono fenomeni di massa, possono essere efficaci piccoli interventi, dove ognuno delle parti in causa, cioè gli enti coinvolti, giochi il proprio ruolo.

 

Il ritmo è la metafora che ci permette di individuare la possibilità di piccoli ma significativi cambiamenti, che strappano alla violenza e all'emarginazione delle vite umane. Adottare un nuovo ritmo significa dare una nuova musica alla propria esistenza... Adottare cioè una nuova visione al di là della stereotipia culturale che fomenta alle volta tragedie umane, in situazioni di grandi fratture sociali. Ecco che attraverso uno stereotipo culturale positivo, quello che vede il legame tra musica e popolo brasiliano, forse è possibile dare una nuova comunicazione su uno stereotipo negativo: il sesso facile e indisturbato con i minori.

 

In tal senso è possibile intervenire sia a livello di riduzione del danno che a livello di promozione dello sviluppo sostenibile. Ma chi è il miglior promotore dello sviluppo se non la vittima stessa delle sacche di emarginazione... Per tali ragioni il progetto vuole investire sulle vittime per ri-orientare il loro percorso di vita verso l'aiuto di chi come loro è vittima. Su queste basi, attraverso l'interazione e l'integrazione di enti pubblici e privati, è possibile individuare una nuova figura professionale: l' “Operatore dello sviluppo”. E' una sorta di Mediatore Culturale, maggiorenne, che si propone come vero e proprio “agente di sviluppo locale” per i minori di età, a cui trasferirà il know how, appreso all'interno dei training, in strutture o progetti sul proprio territorio di riferimento.

 

Ma gli interventi non sono solo destinati alla formazione di questi “Agenti di sviluppo locale o territoriale” ma anche ai minori e alle loro famiglie di riferimento, poiché attraverso, soprattutto, le attività performative, è possibile intervenire in termini di autostima individuale e collettiva, quando la maggiore criticità è legata alla latitanza stessa della famiglia.

 

Il progetto individua, quindi, delle attività di intervento operativo sul territorio delle tre città brasiliane, dedicate a due categorie che vivono la criticità dell'emarginazione: le ragazze vittime del turismo sessuale, e i minori delle favelas, i cosiddetti “Menignos na Rua”.

 

Queste attività, le medesime per le due categorie individuate, possono costituire un vero e proprio modello d'intervento, nel momento in cui la rete dei partner agisce all'unisono, ognuno per le proprie competenze. Infatti il progetto può essere suddiviso in tre fasi:

 

Formazione

A. Training performativo: Danza, Musica, Canto

B. Training sistemi multimediali

C. Training socio-sanitario

Orientamento professionale e presa in carico

A. Costruzione di percorsi d'inserimento professionale e/o imprenditivo per le unità in formazione, attraverso anche forme di convenzione con i comuni brasiliani coinvolti nel progetto.

B. Data Collecting sulle strutture private d'intervento sul territorio e dei comuni interessati all'inserimento professionale delle nuove figure formate.

Promozione del modello d'intervento

Attività di disseminazione dei risultati in Emilia Romagna attraverso forme di comunicazione tradizionale ed eventologica, all'interno delle quali presentare saggi o spettacoli dei minori in formazione. In questa fase è possibile il coinvolgimento della comunità brasiliana a Bologna.

 

Parole chiave

  

Cambiamento; Ritmo; Sviluppo sostenibile; Integrazione; Espressione; Modello; Promozione sociale; Autostima; Riduzione del danno; Presa in carico; Buone prassi.

 

Obiettivi

 

Generale

Costruire un modello d'intervento, sul territorio brasiliano, per lo sviluppo sostenibile dell'infanzia.

Specifici

-         Riduzione del danno per le due categorie a rischio

-         Inserimento professionale

-         Promozione delle modalità d'intervento come sviluppo sostenibile in termini di cambiamento sociale.

 

Descrizione delle attività

  

Le attività vengono realizzate sulla base di una pianificazione operativa, che costituirà il protocollo del monitoraggio, coinvolgendo gli enti con le loro rispettive funzioni, nella gestione delle attività. Attività che non necessariamente devono avere una evoluzione diacronica.

 

Fase 1: Formazione

Attività 1

Training performativo

Attività 2

Training multimediale

Attività 3

Training socio-sanitario

 

Fase 2: Orientamento professionale e presa in carico

Attività 4

Data Collecting

Attività 5

Orientamento/Inserimento

 

Fase 3: Promozione del modello d'intervento

Attività 6

Campagna di comunicazione tradizionale

Attività 7

Eventi con il coinvolgimento dei minori in formazione e il contributo della Comunità brasiliana a Bologna

 

Risultati attesi

 

-         Attivazione delle nuove figure professionali formate nei rispettivi territori di riferimento

-         Orientamento familiare dei minori a rischio di emarginazione

-         Costruzione rete pubblico/privata per l'inserimento lavorativo

 

 

LA REALIZZAZIONE

 

PREMESSA

 

Le attività svolte dall’equipe didattica di Orchestra do Mundo, all’interno del progetto “Adotta un Ritmo”, hanno fatto emergere alcuni interessanti indicatori in riferimento al rapporto tra apprendimento e inclusione sociale.

 

L’idea progettuale da cui si è partiti individuava la possibilità di innescare dei piccoli cambiamenti all’interno della comunità locale di riferimento, che assumevano una efficacia proprio perché introducevano elementi nuovi nel rapporto tra vissuto personale e dimensione sociale. Naturalmente gli interventi didattici, pur limitati, e in qualche modo limitanti, per la brevità del monte ore utilizzato, non potevano che esplicarsi attraverso metodologie attive come i laboratori e i training. L’obiettivo generale era infatti quello di intervenire sulla dimensione individuale innescando semplici meccanismi di autostima e consapevolezza del sé. Meccanismi che potevano essere azionati solo attraverso una forte empatia tra formatori e formati, prima che tra modelli formativi strutturati e, diciamo così, istituzionalizzati. Anche perché il concetto di inclusione sociale riportato alla dimensione delle favelas brasiliane assume fisionomie diverse rispetto alla categoria genericamente intesa dello svantaggio sociale della urbanità europea. Questo perché la favela è un territorio dove la linea di separazione tra vita e morte è spesso labile e i recinti della convivenza civile non possono essere circoscritti.

 

L’idea dunque di costruire dei percorsi di apprendimento per minori finalizzati al concetto di inclusione sociale non poteva che partire dalla dimensione sociale del contesto territoriale proprio alle favelas brasiliane. Allo sviluppo di questi percorsi si è in qualche modo fatto riferimento non agli approcci formativi utilizzati nel contesto europeo ma alla filosofia dell’educazione proveniente dalla scuola critica sudamericana, quella “Pedagogia degli oppressi” di cui Paulo Freire fu il maggiore esponente. Pedagogia che partiva dal presupposto che la tradizione del sistema educativo europeo se esportata in territori di origine coloniale avrebbero prodotto la medesima logica di “oppressione” anche dal punto di vista culturale. In tal senso veniva ricodificato il rapporto docente/discente, che non può costruirsi su una gerarchia di ruoli, chi insegna e chi apprende, ma si fonda su una sorta di circolarità dell’apprendimento, dove anche il docente è in grado di apprendere dal rapporto col discente. In questa nuova dimensione si colloca la contemporaneità delle problematiche legate alle favelas brasiliane, individuando un corpus disciplinare che si fonda sul rapporto empatico tra i soggetti. Ecco perché i moduli didattici nelle città di Recife e Salvador si sono sviluppati al di là del canonico orario di lezione, poiché si è costruito un vissuto comune durante tutto l’arco del giorno tra docenti, discenti e operatori delle associazioni partner.

 

Nelle tre città del nord est brasiliano dove l’equipe di ODM è stata portatrice di contemporaneità dello scambio educativo, sono stati prodotti dei piccoli ma significativi cambiamenti che hanno sicuramente lasciato un segno nel rapporto con le associazioni partner e naturalmente con i ragazzi in formazione seguiti da tempo dalle suddette associazioni. Cambiamenti sia logistico-organizzativi come a Salvador, dove un gruppo di formatori e di ragazzi hanno potuto implementare il proprio Know how informatico, e costruire un piccolo laboratorio permanente. Cambiamenti nella coscienza personale e di gruppo come a Fortaleza, dove il gruppo aula composto da ragazze vittime del turismo sessuale hanno in qualche modo ripensato attraverso esercizi di corporeità alla propria esistenza, e che hanno fatto sottolineare ad alcuni operatori che la loro vita da quel momento non sarebbe stata più la stessa. E infine Recife, dove il sistema pedagogico di Freire è estremamente sentito, e dove le aule sono state esautorate per far posto alla strada. Qui si è riusciti ad innescare forse gli elementi più legati alla pedagogia dell’autonomia, poiché i ragazzi in formazione soprattutto quelli inseriti nel laboratorio multimediale, hanno potuto trasformarsi prima che in abitanti della favela in osservatori del proprio contesto, intrecciando in qualche modo un percorso critico con il loro vissuto personale.

 

RECIFE

Associazione partner: Pe No Chão 

 

Training di Danza Hip Hop e Free Style

 

Descrizione

  

I ragazzi che hanno partecipato al laboratorio, disponevano di una discreta preparazione individuale, ed erano pronti per una evoluzione nella loro percezione ritmica di gruppo.

Le lezioni si sono svolte principalmente in strada, nei luoghi dove Pe No Chão svolge le proprie attività, ovvero presso il canale di Aruda e la favela di Santo Amaro.

  

Temi didattici

-     Ritmica

- Coreografia

  

Cambiamenti realizzati

 

Nel corso delle attività, si è vista una grande partecipazione e coinvolgimento, con un rendimento più che soddisfacente. In breve tempo è stato possibile organizzare un gruppo di danza chiamato "H2O Free Style" e allestire varie rappresentazioni e performaces, presentati in viari luoghi della città.

Laboratorio multimediale

 

Descrizione

Il laboratorio multimediale si è svolto a Recife dal 30 settembre 2008 al 24 ottobre 2008 e dal 24 novembre 2008 al 1 dicembre 2008.

Il gruppo di 10 partecipanti di età compresa tra i 12 e i 18 anni era costituito da ragazzi che frequentavano le attività dell'associazione Pe No Chão.

 

Gran parte di questi avevano già partecipato a corsi preliminari di riprese video ed erano organizzati in un gruppo denominato Cine Favela, infatti disponevano di una cultura base relativa al multimediale.

Le lezioni si sono svolte principalmente in strada, nei luoghi dove Pe No Chão svolge le proprie attività ovvero presso il canale di Aruda e la favela di Santo Amaro.

 

Temi didattici

 

  • Storyboard e tecniche di racconto
  • La telecamera e tecniche di ripresa audio video
  • Acquisizione e montaggio video
  • Codex e formati video
  • Edizione e masterizzazione su supporti ottici (DVD e CD)
  • Diffusione e propagazione materiale audio video attraverso i media  e internet
  • Web-broadcasting (internet streaming, web TV)

 

Cambiamenti realizzati

I ragazzi hanno dimostrato in generale, sia interesse che attiva partecipazione soprattutto nella fase di messa in atto. All’interno del gruppo sono stati identificati alcuni soggetti più predisposti a specifici ruoli, come quello del cameramen e del montatore. Questi hanno potuto sviluppare le proprie potenzialità, prendendone coscienza, diventando, in qualche modo, prima che abitanti dei loro luoghi di appartenenza, osservatori del loro habitat. Questo passaggio di prospettiva e di punto di osservazione ha rappresentato l’avvio di un percorso verso l’avvicinamento ad una dimensione critica del proprio vissuto.

 

SALVADOR

Associazione partner: Artes en Todas Partes

 

Training di Danza Hip Hop e Free Style

 

Descrizione

Il gruppo aula preso in consegna dal formatore di ODM era già stato in passato formato dallo stesso in attività legate alla danza Hip Pop. La possibilità di proseguire il percorso già intrapreso ha motivato i ragazzi, proprio in relazione alla continuità didattica che si è garantita. La possibilità di inserire alcuni nuovi discenti ha determinato uno spirito di gruppo consolidato nel rapporto tra i vecchi partecipanti che hanno aiutato i nuovi ad allinearsi alla programmazione didattica, questo attraverso una sorta di “ripasso” delle lezioni svolte in passato.

 

Oltre alle attività del training all'interno dell'associazione Artes en toda as partes, sono stati organizzati altri interventi presso la scuola media locale Parque sao Cristovao, sia per i docenti che per gli allievi e per i fruitori della scuola serale.

 

Temi didattici:

·         Ritmica

·         Coreografia

·         Educazione corporale del singolo

·         Lavoro di gruppo

 

Cambiamenti realizzati

Il saggio finale che ha visto la partecipazione del principale gruppo aula ha messo in evidenza una spiccata propensione alle dinamiche di gruppo, che nelle attività formative svolte in passato non si erano evidenziate. Questo ha permesso di raggiungere un rendimento performativo straordinariamente efficace.

 

Laboratorio multimediale

 

Salvador de Bahia 

Associazione partner: Artes en todas Partes

 

Descrizione

Il corso multimediale si è svolto a Salvador de Bahia, presso la sede dell'associazione Artes en Todas Parte e presso la locale scuola Parque Sao Cristovão dal 26 ottobre 2008 al 22 novembre 2008 .

 

Sono stati attivati due distinti gruppi, uno di 20 ragazzi di età compresa tra gli 8 e i 16 anni e l'altro di 8 persone tra i 18 e i 40 anni, inclusi alcuni formatori dell'associazione; i due gruppi di lavoro erano disomogenei non solo dal punto di vista anagrafico ma anche rispetto alle conoscenze informatiche, per questa ragione sono stati svolti due distinti programmi formativi.

 

Temi didattici: Gruppo 1

Ragazzi

·         Il sistema operativo

·         Il computer

·         Internet browsers

·         La navigazione

·         I motori di ricerca

·         La messaggeria istantanea

 

Questo laboratorio si è svolto principalmente presso il laboratorio informatico della scuola Parque Sao Cristovão.

 

Temi didattici: Gruppo 2

Formatori/ragazzi

-           Storyboard e tecniche di racconto

-           La telecamera e tecniche di ripresa audio video

-           Acquisizione e montaggio video

-           Codex e formati video

-           Edizione e masterizzazione su supporti ottici (DVD e CD)

-           Diffusione e propagazione materiale audio video attraverso i media e internet

-           Web-broadcasting (internet streaming, web TV)

Per i laboratori sono stati utilizzati i programmi della Magix GMBH quali Movie Editor Pro14, Music Maker 14 e Photo & Graphic Designer 2

 

Cambiamenti realizzati

I cambiamenti introdotti all’interno della struttura associativa di Salvador possono essere sintetizzati in tre elementi:

 

 

 FORTALEZA

Associazione partner: Convida

 

Training di Danza

 

Descrizione

Il corso di danza si è svolto a Fortaleza dal 6 al 17 Ottobre. Il gruppo era composto da 15 ragazze di età compresa tra 12 e 16 anni, che già frequentavano l’Associazione Convida e fanno parte del gruppo “Meninas do Rap”.

 

Temi didattici:

·         Hata Yoga

·         Danza Orientale Egiziana

·         Laboratorio di creazione

 

L’obiettivo è stato quello di portare a ogni alunna Conoscenza corporale, Concentrazione, flessibilità (praticata durante lo Yoga), coordinamento, ritmo, femminilità (Danza Orientale) e creatività ed espressione (laboratorio di creazione).

Gli interventi si chiudevano con una grande cerchio, dove si ballava improvvisando movimenti della danza circolare seguiti dal gruppo con grande allegria.

 

Cambiamenti realizzati

 

Durante gli esercizi del Laboratorio di Creazione ci sono stati cambiamenti significativi nel comportamento, era il momento dove singolarmente venivano espressi attraverso il corpo, in modo libero, emozioni relazionate al tema scelto del giorno come amore, bellezza, etc...

 

Nei momenti iniziali il gruppo ha incontrato difficoltà a concentrarsi, ma già dal terzo giorno ci sono stati grandi miglioramenti, poiché ogni ragazza scopriva corporalmente la capacita di riuscire a realizzare un esercizio con precisione, lo stimolo cresceva insieme alla curiosità di imparare ogni volta di più.

 

Il training si è chiuso con un saggio di danza orientale, lavorata con passi e movimenti che includevano anche il velo. La coreografia è stata creata nelle ultime 8 ore di aula, trasformando il saggio finale in una festa con gli operatori del centro.

 

Ogni ragazza ha potuto sentire il suo valore, l’importanza dell’unione, il rispetto per il gruppo, l’importanza della concentrazione e la disciplina per un buon risultato finale. Da questo momento il gruppo si è dato un nome: “Fortaleza de Meninas”.